Cile 2019 – 4a parte

Dal 25 settembre al 13 ottobre 2019. Km 1’034

Santiago – Morillos – Embalse Cagoti – Zapallar – Viña del Mar – Panquehue – Portillo – Paso Libertator Frontiera Cile/Argentina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci di nuovo in Cile dopo la pausa estiva passata in Svizzera! Arriviamo in una Santiago avvolta da un cappello di nebbia. Carichiamo i bagagli su un Taxi e dopo aver percorso un centinaio di metri un carabinie ferma il tassista in quanto non è ufficiale e non è autorizzato ad entrare nell’area aeroportuale. Noi dobbiamo cercarci un altro Taxi, cominciamo bene! Ci sistemiamo in un appartamentino a pochi passi dal centro, dal balcone si gode di una magnifica vista su Santiago e le montagne che la circonda. Ci sembra di barcollare un po’ e diamo la colpa alla stanchezza e ai postumi del lungo viaggio. Il giorno dopo però scopriamo che era una scossa di terremoto.
Approfittiamo del breve soggiorno nella capitale per rivedere i nostri amici José Louis e Solange, Rolf e Jimena, è stato bello rivederli dopo l’estate passata in Ticino.
Chiuse le valigie, ci mettiamo sul marciapiede per chiamare un Taxi che ci porti al terminal dei bus per Ovalle. Scendiamo dal taxi dimenticando un sacco con macchina fotografica e molto altro. I tassisti ci dicono che ognuno lavora per conto proprio, dunque non hanno una radio e neanche un servizio per oggetti smarriti. Impossibile trovarlo, l’unica è fare un comunicato su radio Bio-Bio. Ma niente, il tassista non si è fatto sentire.
A Ovalle vengono a prenderci i nostri amici Maya e Gery e andiamo a La Serena dove ritroviamo anche le loro figlie. Il giorno seguente ci rechiamo negli uffici doganali per sbrigare le pratiche dei nostri veicoli e poi si ritorna a Morillos dove possiamo di nuovo sistemarci nel nostro Nimbus.
Passiamo qualche giorno nella fattoria dei nostri amici, condividendo alcuni bei momenti delle loro attività. Maya ci porta a fare una passeggiata nella loro proprietà e ci mostra delle interessanti pitture rupestri.
La nostra moto ha un problema alla frizione, abbiamo portato i dischi nuovi ma quando il meccanico toglie il coperchio, si scopre che il perno mille righe e la cremagliera hanno un dente rotto. Si sospende il lavoro per cercare i ricambi, ma niente! Bisogna ordinare il perno dalla Germania e lo si può avere solo completo di frizione. Si smonta tutto di nuovo e con una bella saldatura Xavier ha ricostruito il dente mancante della cremagliera. Funziona!
Domenica, tutta la famiglia è riunita e approfittiamo per cucinare un buon piatto di gnocchi molto apprezzato. Il giorno seguente si parte veramente per la seconda stagione di viaggio in Sudamerica.

Uno stop per rifocillare la cambusa a Ovalle e poi proseguiamo per la strada panoramica D71 fino all’Embalse Cagoti dove troviamo una bella posizione tranquilla e con vista lago. C’è ancora un po’ di luce e prima del tramonto ci godiamo un aperitivo.
Continuiamo la bella strada panoramica fatta di montagne senza vegetazione e un fondo valle coltivato per la maggior parte a vigna. Passiamo Illapel e raggiungiamo Los Vilos. Costeggiamo l’oceano e giungiamo a Zapallar dove ci sistemiamo in un curatissimo parco pubblico affacciati sul mare. Zapallar è la zona più esclusiva da sempre di tutto il Cile e noi abbiamo il privilegio di sostare in posizione perfetta con vista stupenda. Nel sistemare il Nimbus sugli spessori, ci accorgiamo che il serbatoio del carburante oscilla in modo preoccupante e scopriamo che vi è una crepa nel supporto del serbatoio del carburante.
Percorriamo la strada della costa verso Viña del Mar, è molto turistica ma siamo in bassa stagione. Il fondo stradale è piuttosto sconnesso perciò i supporti sono messi a dura prova. Arrivati a Viña andiamo in un garage che gode di buona reputazione.  Nel percorso di oggi si è fessurato anche il secondo supporto. Tolgono il carburante e il serbatoio, fanno saldare le crepe e lo rimontano rimettendo il carburante. Siamo soddisfatti del lavoro svolto.
Durante la pausa di mezzogiorno approfittiamo per andare al negozio Nikon per comperare una nuova macchina fotografica.

Percorriamo la valle dell’Aconcagua, a Panquehue andiamo a visitare la Viña von Siebenthal, citata sul libro “Sguardi sul mondo” di Gianni Ghisla (Salvioni edizioni). Mauro von Siebental, ha lasciato la sua professione di avvocato con studio a Locarno per stabilirsi definitivamente a Panquehue nel 2008. La prima parcella, la n° 7, però fu già acquistata nel 1998. Mauro ci porta con la sua auto a visitare la tenuta e la cantina. Il fondo è molto esteso, vigneti di Cabernet Franc, Carmenère, Petit Verdot, Merlot, Syrah e probabilmente altre specie, sono coltivate con estrema passione e professionalità e danno una produzione di oltre 200’000 bottiglie all’anno. I primi anni confessa che è stata dura per far quadrare i bilanci e per arrivare a produrre un vino di ottima qualità, ma la sua passione la sua caparbietà, la convinzione di aver trovato un terroir ideale con un clima perfetto per i vitigni, gli hanno fatto vincere riconoscimenti a livello mondiale. Per chi volesse assaggiare questi ottimi vini, Angelo Delea è l’importatore per la Svizzera.
Invitiamo Mauro e la sua compagna Soledad a cena sul Nimbus e da buoni ticinesi non potevamo che cucinare un buon risotto con i funghi. Il mondo è piccolo: la mattina seguente, alla bodega arriva una coppia, lui cileno e la ragazza è di Basilea, suo zio era il proprietario del ristorante Centenario.
Lasciamo i nostri nuovi amici e ci avventuriamo sulle pendici del passo Libertador per entrare in Argentina. Il percorso ci ricorda la vecchia Tremola ma i tornanti non sono così stretti per permettere ai numerosi TIR di superare i 3’185 m s.l.m. del valico. Infatti, la via principale di scambi commerciali su ruota tra il Cile e l’Argentina passa proprio da qui. L’ultimo insediamento cileno è Portillo, una stazione sciistica ben frequentata d’inverno e posizionata sulla laguna dell’Inca. Oggi, con il cielo coperto, non restituisce la sua bellezza.
Il valico doganale si trova una quindicina di chilometri dopo il confine, su territorio argentino. Sbrighiamo facilmente tutte le formalità doganali. I funzionari argentini hanno controllato solo il frigo, e come previsto hanno trovato e sequestrato il prezzemolo fresco, due spicchi d’aglio e la lattuga.