Lesotho 2016

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Il Lesotho è un’enclave interamente montagnoso all’interno del Sudafrica, il punto meno elevato sul livello del mare si trova a 1400 metri. Con poco più di due milioni di persone ha una superficie di 30’355 km², ca. ¾ quella della Svizzera. Il nome significa, secondo uno schema tipico delle lingue bantu, “la terra del popolo che parla sotho”. Il Paese è collocato in mezzo al sistema montuoso del Drakensberg, la principale catena montuosa dell’Africa meridionale. Nel 1910 divenne una colonia britannica e ottenne l’indipendenza il 4 ottobre 1966.
La speranza di vita è di poco più di cinquant’anni, oltre un abitante su quattro ha l’HIV e circa il 40% della popolazione vive con meno di Fr. 1.25 al giorno.
Il 40% della popolazione è impegnata nell’allevamento che gode di ottimi pascoli. Fare il pastore a queste altezze, vestiti di maglietta e pantaloncini corti e una coperta sulle spalle è sicuramente una vita molto dura. La terra coltivabile, prevalentemente a mais, è di ca. il 10% e non riesce a soddisfare il fabbisogno interno. Il secondario può contare sulle miniere di diamanti, che sono però poco sfruttate in quanto è difficile reperire la manodopera. Infatti, viste le misere paghe destinate ai minatori, essi preferiscono emigrare in Sudafrica. Inoltre, nel 1986 Sudafrica e Lesotho siglarono un accordo per la costruzione di infrastrutture idriche. Una prima tappa fu terminata alla fine degli anni 90, il Lesotho Highlands Development Authoriry (LHDA) ha costruito delle dighe che prevalentemente servono a soddisfare la grande richiesta d’acqua di Johannesburg, Pretoria e dintorni ma anche per produrre energia elettrica che viene pure esportata. Il Lesotho percepisce delle ottime Royalties basate sulla quantità e qualità dell’acqua fornita al Sudafrica.
Il Paese ha una monarchia parlamentare, il re Letsi III esercita un potere esecutivo attraverso un governo guidato dal primo ministro. Dalla sua incoronazione nel 1996, è riuscito a consolidare un certo equilibrio tra i vari poteri dello stato. I militari mantengono un potere molto alto nel parlamento e hanno imposto il loro volere anche con azioni discutibili, più da dittatura che da democrazia!

Moshoeshoe I (1786-1870)
Il primo re del Lesotho nonché potremmo definirlo il fondatore del regno del Lesotho, fu un personaggio veramente esemplare. Riuscì a riunire i 26 clan che popolavano queste terre provenienti da etnie molto diverse e con abitudini decisamente difficili da conciliare. Infatti, si dice che in qualche clan si praticava ancora il cannibalismo. Un giorno uccisero il nonno di Moshoeshoe e lo mangiarono. I suoi sudditi arrabbiati volevano sterminare questa tribù. Lui invece disse: se l’hanno fatto vuol dire che avevano fame! Portate una mucca e dite loro che è molto più saporita…

Dal 14 al 27 marzo 2016. Km 920
Tele Bridge Border – Malealea – Maletsunyane Falls – Roma – Mohale dam – Katse Dam – Ha Lejone – Kao – Tlaeeng – Sani Top Border

Ci si rende subito conto che è un Paese con un popolo che è abituato a vivere nelle montagne, l’attività principale è la pastorizia. Contrariamente al Sudafrica, dove si vedevano vasti recinti o capi lasciati liberi a se stessi, in Lesohto dove c’è il bestiame c’è anche il pastore. La gente è molto cordiale e amichevole, hanno piacere di salutare, scambiare qualche parola e farsi fotografare.
Il paesaggio è stupendo, si godono delle viste mozzafiato con dei tramonti da cartolina.
La rete stradale è molto migliorata nell’ultimo ventennio, parecchie strade sono asfaltate e in generale anche le strade sterrate sono in buone condizioni, a volte però l’erosione dell’acqua ha causato buche enormi e un dissesto che impone velocità a passo d’uomo e talvolta ci siamo chiesti se eravamo su una strada o su una mulattiera. I passi di montagna si susseguono a raffica e le salite/discese fanno segnare pendenze da capogiro. Il passo più alto che abbiamo valicato, che è anche quello più alto dell’Africa meridionale, è il Tlaeeng a 3’255 m.s.m. Abbiamo fatto il pieno di carburante nella capitale Maseru e dopo aver percorso ca. 600 km di su e giù, il nostro Nimbus segnava un consumo medio di 41 litri/100 km. Cosa mai vista prima! Di solito, sulle pianure la media è di ca. 25 l/100 km .

Abbiamo concluso il viaggio in Lesotho sul mitico Sani pass che, appena varcato il confine, è percorribile solo per i veicoli 4×4.

The Spider Story