Dal 26 aprile all’11 maggio 2017. Km 1’164
Frontiera Kazungula Zambia/Botswana – Kasane – Chobe National Park – Nata – Maun e Delta dell’Okavango – Frontiera Mamuno Botswana/Namibia Buitepos
Ci rimangono una ventina di giorni prima di lasciare l’Africa meridionale e far rientro in Ticino, per cui la nostra visita in Botswana si concentrerà su due zone, il Chobe National Park e il delta dell’Okavango, che da soli meriterebbero comunque più tempo.
Kazungula e Chobe National Park
A pochi chilometri dalla frontiera ci sistemiamo a Kazungula, nel Big 5 Lodge-Campside.
A Kasane facciamo qualche acquisto e ci rendiamo conto che la qualità di vita e il valore delle costruzioni è di uno standard ben più elevato rispetto ai paesi che abbiamo visitato di recente.
Il nostro campeggio propone dei Game Drive con i 4×4 e dei safari in barca.
Iniziamo con l’escursione acquatica sul Chobe River, dove ammiriamo una grande varietà di uccelli e dulcis in fondo, un gruppo di elefanti che si abbeverano alle luci del tramonto.
La larghezza delle piste nella parte nord del parco non permette l’accesso con il nostro veicolo per cui di buon’ora via con le Jeep! Non vediamo molti animali ma l’avvistamento di un gruppo di sciacalli è un fatto raro e da noi molto apprezzato. Inoltre, scorgiamo da lontano un leopardo che fa il “chilo” sull’albero.
Elephant pond
Da Kasane ci sarebbe piaciuto raggiungere Maun passando dalla pista che attraversa il Chobe, ma siccome la zona è ancora allagata, dobbiamo fare un giro molto più lungo. Percorriamo quindi la A33 e rimaniamo sorpresi dalla quantità di elefanti e babbuini che vi passeggiano tranquillamente.
Il viaggio è lungo, per cui facciamo due tappe accampandoci vicino a due laghetti. Nel primo abbiamo solamente sentito i rumori della presenza di un elefante in tarda serata. Nel secondo laghetto invece assistiamo a un festival di sfilate d’elefanti che si abbeverano durante tutto il giorno. Così, quella che doveva essere solo una tappa per dormire, si è trasformata in un soggiorno di due giorni.
Da Nata a Maun
Arrivati a Nata, la strada per Maun (l’unica esistente) è chiusa: ci dicono che due chilometri sono sott’acqua ma che con il nostro veicolo non dovrebbero esserci problemi. Non c’è altra scelta che continuare. Arriviamo al punto segnalato ed effettivamente la strada è allagata, 30 cm d’acqua non fanno paura al nostro Nimbus che li oltrepassa senza alcun problema. Il fatto è che prima di entrarci non sai bene quanto l’acqua sia profonda.
Maun
Maun è una cittadina con un aeroporto internazionale che offre numerose attività che si svolgono sul delta dell’Okavango. C’è chi parte e torna durante la giornata, con Jeep safari o safari in barca, e chi sceglie di alloggiare qualche giorno nei lussuosi Lodge sul delta. Siccome siamo in viaggio di nozze ci regaliamo due notti al Jao Lodge che di questi tempi (stagione delle piogge appena terminata) si raggiunge solo in aereo.
Saliamo su un piccolo Cessna a 6 posti, parte alle 11.40. Arrivati in fondo alla pista di rullaggio, pronti per spiccare il volo, lo pneumatico destro si affloscia completamente. Tutti fuori a spingere, ma niente, l’aereo non si muove e blocca anche la pista. Per togliere la ruota non trovano un cric adatto per cui quattro omaccioni alzano l’aereo per l’ala e il gioco è fatto, soluzioni africane! Dopo una 50na di minuti la ruota è sostituita e via, finalmente si parte.
Il delta dell’Okavango, il fiume che scompare!
Il delta dell’Okavango è uno dei paesaggi più straordinari dell’Africa. Con una superficie molto estesa, il delta si snoda dall’Angola verso l’interno del Botswana, e forma un vero e proprio paradiso acquatico di canali e superfici sommerse che affiorano secondo il livello dell’acqua. Infatti, le acque del fiume Okavango evaporano o sono assorbite dalle piante senza mai raggiungere il mare. Nel delta si trovano un’infinità di specie di piante, moltissimi uccelli, pesci e anche animali di grandi dimensioni. L’acqua impiega ca. un mese per percorrere i 1200 km e raggiungere il delta. Tra marzo e giugno buona parte del delta è sommerso, il periodo in cui le acque raggiungono la massima altezza è in luglio-agosto.
Particolarmente emozionante il Game-drive con i fuoristrada dove, oltre a una miriade di uccelli, avvistiamo molti elefanti, alcuni leoni a distanza molto ravvicinata e un bellissimo leopardo su un albero.
Da Maun a Windhoek
La strada è lunga e priva d’interesse, il paesaggio non varia per centinaia di chilometri ma il giorno del rientro a casa si avvicina e dobbiamo trovare una sistemazione per il nostro Nimbus per trascorrere al riparo l’inverno Namibiano. Al nostro ritorno, nella seconda metà di ottobre, ci aspetta la tanto blasonata Namibia.