Mozambico e Swaziland 2016

13) Dal 25 al 30 aprile 2016. Km 497
Frontiera Kosi Bay Sudafrica/Mozambico – Jozini (Sudafrica) – Frontiera Golela Sudafrica/Swaziland – Manzini – Mlilwane Wildlife Sanctuary – Frontiera Matsamo Swaziland/Sudafrica

Lasciamo il Mozambico e, per raggiungere il Kruger National Park, attraversiamo lo Swaziland.
Lo Swaziland ha raggiunto l’indipendenza dall’Inghilterra nel 1968 che ne proclamò il protettorato nel 1881.
A nostro parere, a parte qualche regione arida verso il sud-est, il ceto medio è ben presente rispetto al Sudafrica. Lo Swaziland deve molto al suo re Sobhuza II (1899-1982). Dotato di un grande carisma, si dice che concedeva udienza a tutti quelli che la richiedevano, era molto attento e vicino ai problemi della sua gente e conduceva una vita semplice.
Dal 1986 gi succede il figlio Maswati III, anch’egli ben voluto dal suo popolo. Il re esercita i poteri supremi con l’ausilio del Consiglio supremo dello Stato e della Corona. Il parlamento dal 2006 ha solo poteri consultivi.
Il flagello dello Swaziland è l’AIDS, oltre il 40% della popolazione è sieropositiva. Maswati III, per lottare contro questo flagello, ha emanato nel 2001 una legge che impone la castità femminile fino al compimento del 24° anno d’età. Per le giovani spose sono tuttavia concesse delle deroghe.
L’ovest del Paese è collinoso, verde e assai simile a certi paesaggi svizzeri.
Abbiamo scelto il parco di Mlilwane per trascorrere qualche giorno, la cui particolarità è quella di poter percorrere i sentieri a piedi, cosa assai rara! In effetti gli incontri con i coccodrilli sono a proprio rischio.

12) Dal 13 al 25 aprile 2016. Km 23
Frontiera Kosi Bay Sudafrica/Mozambico – Ponta do Ouro – Frontiera Kosi Bay Mozambico/Sudafrica

Entriamo in Mozambico per due motivi: il primo, per fare ripartire – al nostro rientro in Sudafrica – il periodo massimo di un anno che il Nimbus può rimanere nel Paese; il secondo perché avevamo bisogno di un po’ di vacanza balneare… nella vacanza.
L’entrata in Mozambico? Con molta ansia! Innanzitutto nessuna idea da che parte si circola! In secondo luogo la strada che collega il confine da Ponta do Ouro non è una strada ma un groviglio di piste in mezzo alla sabbia e cespugli che sembrano fatti apposta per rigare tutta la fiancata del nostro povero Nimbus. Per percorrere 13 km abbiamo impiegato un’ora.
Trascorriamo ben 12 giorni a Ponta, un bel villaggio con una splendida spiaggia, raggiunto solo da veicoli 4×4 e che ruota attorno al turismo proveniente dal Sudafrica. Entro la fine del 2017 è prevista una nuova strada che collegherà Maputo al confine sud con il Sudafrica e ciò comporterà sicuramente un grosso cambiamento al villaggio dormiente.