Uruguay 2018

Dal 26 novembre al 18 dicembre 2018. Km 1’034

Montevideo – Punta Ballena – Punta del Este –  Laguna La Rocha – Solis – Montevideo – Nueva Helvecia – Colonia del Sacramento – Carmelo – Mercedes – Fray Bentos (confine con Argentina)

 

 

 

 

 

 

 

Montevideo
È lunedì 26 novembre 2018. Dopo un’estate trascorsa in Ticino, atterriamo a Montevideo per iniziare il nostro viaggio in America latina. Il primo colpo di scena non tarda ad arrivare: infatti, controllano con lo scanner tutti i bagagli. Posto su un cartello bene in vista, si legge la scritta “ proibito importare frutta, verdura, carne, formaggi e tutti i derivati del latte”. Il funzionario vede sullo schermo due mele che ci hanno dato sull’aereo ma che per la dogana sono come quella offerta a Biancaneve! Sicuramente ha visto la sagoma delle tre forme di formaggio dell’alpe che occupano un’intera borsa, e così ci ordina di aprire tutti i bagagli. Il sangue ci si raggela. Fortunatamente il controllore è occupato con un altro passeggero che ci precede, anche lui colto in fallo. Dopo qualche minuto d’attesa al cardiopalma, arriva una funzionaria che non aveva visto i nostri bagagli sullo schermo e che noi distraiamo chiedendo se i cachi secchi ticinesi sono ammessi. Va da un suo superiore per sapere se devono essere confiscati e torna dicendo che per questa volta fanno un’eccezione. Chiediamo se possiamo andare e lei, senza controllare la borsa sospetta, ci dice di sì! Grande sospiro di sollievo e via alla chetichella.

In attesa dell’arrivo del Nimbus alloggiamo tre giorni in un simpatico e tipico appartamentino nel centro della città vecchia, che ci permette di andare a piedi da un ufficio all’altro per le pratiche del veicolo.
La città vecchia di Montevideo, con i suoi palazzi che sfoggiavano un gran lusso alla fine dell’ottocento, inizio novecento, ora ha perso il suo smalto. Molti edifici e locali commerciali lasciano trasparire un declino economico e sono lasciati all’abbandono. La spesa al supermercato è cara, poco meno di quanto costerebbe in Svizzera. Pensate che 10 bustine di tè importato, le abbiamo pagate Fr. 5.60 (evidentemente non avevamo guardato il prezzo). Gli stipendi medi, per la maggior parte dei dipendenti, oscillano dai Fr. 450.- ai 750.- mensili e l’affitto di un semplice appartamento di due locali è di circa Fr. 500.–. La città vecchia però offre anche delle chicche mantenute in ottimo stato, come ad esempio il teatro Solis, inaugurato nel 1856: pare che sia il più vecchio del Sud America, con un ottimo programma di rappresentazioni anche a prezzi moderati, per permettere ai meno abbienti di frequentarlo. Montevideo però è famosa anche per la sua Rambla: una strada panoramica a sei corsie che costeggia l’immenso Rio de la Plata, dove sorgono i grattacieli abitati dalla popolazione più benestante.

Sarà per il lungo volo, sarà per la preoccupazione del possibile sequestro del formaggio ma dopo un paio di giorni dall’arrivo, ecco apparire a Renato, dei forti dolori intercostali. Passeranno! Giovedì sbrighiamo le pratiche doganali e ritiriamo dal porto il nostro Nimbus che, con grande ansia e sollievo, lo troviamo in perfetto stato. Infatti, sulle navi e nei porti, i camper sono spesso oggetto di furti. I dolori non passano e così, sabato si decide di andare al pronto soccorso dell’Ospedale Britannico per una visita. Ricoverano Renato per polmonite. Dopo 5 giorni l’ok per lasciare l’ospedale ma, già con la borsa in mano, il medico ci dice che c’è stato un errore nell’interpretare la tomografia per cui la diagnosi è trombosi polmonare. Cambio di terapia e controllo tra una settimana.

Il giorno seguente, con grande piacere, incontriamo i nostri amici viaggiatori Gaby e Peter (www.pegasus-unterwegs.ch) del canton Svitto, incrociati più volte in Africa e tornati a Montevideo per incontrarci. Loro sono arrivati in Uruguay un paio di settimane prima di noi.

Playa la Floresta – Punta Ballena – Punta del Este – Laguna La Rocha – Solis
In attesa della visita medica, decidiamo di esplorare una parte della costa nord-est. Prima tappa Playa la Floresta, dove ci godiamo il bellissimo estuario. Proseguiamo poi per Punta Ballena dove visitiamo Casapueblo, una bellissima costruzione/opera d’arte di uno dei più famosi artisti uruguayani: Càrlos Pàez Vilaró. Arriviamo a Punta del Este, meta privilegiata della gioventù benestante, dei VIP di tutto il Sud America  e da molti altri. Punta è una cittadina turistica che vive a pieno ritmo solo un paio di mesi l’anno. Infatti, notiamo una marea di appartamenti affacciati sull’oceano assolutamente vuoti. Siamo alle porte dell’alta stagione, molti operai sono affaccendati nei lavori di preparazione e manutenzione. Da qui la costa diventa più selvaggia. La Rocha è una bellissima riserva naturale che racchiude l’omonima laguna con una ricca avifauna. E’ tempo di rientrare a Montevideo e spezziamo il viaggio con una tappa sull’estuario di Solis.

Montevideo – Nueva Helvecia – Colonia del Sacramento – Carmelo – Mercedes – Fray Bentos
Questi primi giorni nel Paese sono bastati per farci capire che gli uruguaiani sono molto socievoli e generosi: abbiamo già fatto tante conoscenze, e un operaio ci ha persino regalato un dolce molto popolare. Ritornati a Montevideo, il medico è soddisfatto delle condizioni di Renato, ma per il primo mese sconsiglia di superare i 1000m d’altitudine. Proseguendo il viaggio, arriviamo a Nueva Helvecia che fu fondata da emigranti svizzeri nel 1862. Queste famiglie provenivano in gran parte dai cantoni della Svizzera tedesca ma parecchi anche dal Ticino.  I discendenti di queste famiglie sono orgogliosi delle loro origini e alcuni hanno ancora il passaporto svizzero ma, la maggior parte di loro, ha perso i contatti con la Madrepatria. Qui si possono comprare formaggi stagionati che dicono, siano i migliori dell’America latina; non manca neanche il buon cioccolato.
Colonia del Sacramento: la pittoresca cittadina del XVIII secolo, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è situata sulla sponda orientale del Rio de la Plata. Un nucleo irregolare, un tempo racchiuso tra le mura di cinta, con stradine acciottolate ed edifici di epoca coloniale, occupa una piccola penisola che si protende nel vasto fiume. Colonia è un punto d’incontro di tutti i turisti approdati in Uruguay. A pochi chilometri dalla cittadina, vivono da oltre un anno i parenti di nostri amici e ne approfittiamo per rendergli visita. Elisabeth e Mark ci danno il benvenuto nella loro bellissima casa, decorata e arredata con buon gusto. Passiamo una simpatica serata insieme e ci ripromettiamo di rivederci al nostro ritorno.
Arriviamo a Carmelo, dove troviamo il famoso ponte girevole chiuso … o meglio rotto. Le piogge torrenziali di questi giorni hanno allagato i campi e così i contadini hanno aperto le dighe; le acque riversate nel fiume hanno trascinato con loro dei vecchi pescherecci arrugginiti che sono andati a cozzare contro il ponte. Con una deviazione di una trentina di chilometri riusciamo a riprendere la strada. Le piogge e i venti tempestosi però non sono finiti e in più punti troviamo dei passaggi con acqua molto alta, impossibili da percorrere con un’auto.
A Mercedes passiamo ancora una simpatica serata con Gabi e Peter e il giorno dopo, in una mezzoretta scarsa, varchiamo il posto di confine di Fray Bentos che ci porta in Argentina