Namibia 2017

Dal 21 ottobre al 4 novembre 2017. Km 1’604
Windhoek– Okahandja – Omaruru – Otjiwarongo – Waterberg Plateau Park – Hopa Meteorite – Tsumeb – Lago Otjikoto – Etosha National Park – Frontiera Oshikango Namibia/Angola Sta. Clara

Windhoek
Eccoci di nuovo in Namibia. Avevamo lasciato il nostro Nimbus in un capannone a una quarantina di chilometri dalla capitale e con piacere costatiamo che, anche se un po’ impolverato, il veicolo è in buone condizioni e si accende al primo colpo.
Dopo aver sistemato i bagagli e dato una bella lavata al mezzo, ci dirigiamo a Windhoek per rifornire la cambusa e girare le gomme del camion.
Mercoledì 25 ottobre, di pomeriggio, si parte davvero!

Okahandja – Omaruru – Otjiwarongo
Una tappa fugace a Okahandja per vedere la Friedenskirche e le tombe di molte figure storiche, tra cui quella dei diversi capi tribù e quella di Hosea Kutako, il “padre dell’indipendenza della Namibia” che fu il primo uomo politico a presentare alle Nazioni Unite una petizione contro l’occupazione del Paese da parte del Sudafrica. Il cimitero è molto trascurato, e la chiesetta chiusa.
Arriviamo a Omaruru e fotografiamo la Frank Tower dedicata al capitano tedesco Victor Franke, che nel 1904, dopo aver marciato per 21 giorni con i suoi soldati e percorso 900 km, arrivò in paese e guidò la carica di cavalleria che sgominò gli herero. Pranziamo con un assaggio di formaggi e di vini bianchi nella Kristall Kellerei, una delle sole tre aziende vinicole della Namibia.
A Otjiwarongo, un po’ abbandonata a sé stessa, giace la locomotiva n. 41: fabbricata nel 1912 in Germania, è stata utilizzata in Namibia per il trasferimento del minerale grezzo dalle miniere di Tsumeb al porto di Sakopmund. Fu ritirata dal servizio nel 1960.

Waterberg Plateau Park
Questo massiccio, che abbraccia un altopiano di arenaria rosa lungo 50 km e largo 16 km, s’innalza di 150 m sulle piane desertiche. Ci sistemiamo nello scenografico campeggio, dove una famiglia di babbuini ci rende visita. Dopo esserci assicurati di aver chiuso tutte le finestre, facciamo una bella camminata per sgranchire le gambe fino a Mountain View, da dove si gode una magnifica vista.
I veicoli privati non hanno accesso al Plateau, per cui saliamo sul loro camioncino per un Game Drive. Giraffe, bufali e diverse specie di antilopi popolano il parco e al ritorno abbiamo la fortuna d’incontrare sulla strada due esemplari di rinoceronti bianchi. 

Hopa Meteorite – Tsumeb – Lago Otjikoto
Hopa Meteorite, è la meteorite più grande al mondo scoperta sino ad oggi, pesa circa kg 54’000 e gli esperti ritengono che sia caduta sulla terra ca. 80’000 anni fa.
Lago Otjikoto, il piccolo lago misura m 100 x 150 ma la sua profondità supera i 100 metri e vi abitano dei pesci dai colori psichedelici (non visti). Nel 1956 l’esercito tedesco in ritirata gettò nel lago, per evitare che cadessero nelle mani dei sudafricani, cinque cannoni, dieci affusti, tre mitragliatrici e oltre 300 carri di munizioni, alcuni recuperati ed esposti al museo di Tsumeb.

Etosha National Park
Una delle zone migliori al mondo per l’osservazione della fauna, una vastissima piana salina desertica che per qualche giorno all’anno viene trasformata dalle piogge in una laguna dal fondale basso, brulicante di fenicotteri e pellicani. Contrastano con quest’ambiente la boscaglia e le praterie circostanti che costituiscono l’habitat della variegata fauna della riserva. Siamo entrati dalla porta d’accesso di Namutoni Rest Camp, contraddistinto da una bianca fortezza tedesca e abbiamo iniziato il nostro safari andando a collocarci davanti alla pozza più vicina: è stato bellissimo vedere la sfilata di così tanti animali, tra cui anche uno sciacallo. Abbiamo poi proseguito verso ovest fino all’Halali Rest Camp.
Durante la notte ecco che arriva la pioggia ad annunciare l’arrivo dell’omonima stagione. Continuiamo verso ovest, ma la pioggia ha formato tantissime pozze e l’avvistamento degli animali è più difficile poiché non sono obbligati ad andare ad abbeverarsi nelle grandi pozze. Il paesaggio è comunque stupendo e riusciamo a vedere una leonessa. Con un po’ di fatica, e solo a condizione di accettare una piazzuola allagata, riusciamo a fermarci all’Okaukuejo Rest Camp.
Il giorno seguente ritorniamo verso la porta d’accesso e l’ultimo tratto ci premia con numerosi avvistamenti.
Ci spostiamo a nord e alle porte di Oshikango, cittadina di frontiera, il traffico aumenta. Le pratiche doganali per uscire dalla Namibia sono veloci, mentre per entrare in Angola ci sono volute tre ore.


Dall’11 al 17 maggio 2017. Km 312
Frontiera Mamuno Botswana/Namibia Buitepos (Trans Kalahari Border Post) – Witvlei – Ondekaremba (Windhoek)

Al confine Botwana/Namibia, le operazioni doganali e il pagamento della tassa sul traffico sono piuttosto veloci.
Il paesaggio tra il confine e la capitale Windhoek è monotono, ogni chilometro sembra la fotocopia di quello precedente.

Witvlei
Prima di arrivare a Windhoek passiamo dalla fattoria dei genitori della nostra cara amica Jutta che ora è gestita dalla sorella Ulrike e da suo marito Desmond. Gentilmente ci accompagnano nella visita della loro proprietà dove allevano mucche della razza Bruna Svizzera e ci invitano a cenare con loro.

Ondekaremba
Per lasciare il nostro veicolo nel periodo in cui rientriamo in Svizzera, abbiamo scelto un capannone vicino al campeggio omonimo.
Il secondo topolino che si è insediato nella cabina del nostro Nimbus non se ne vuole andare, abbiamo costruito una seconda trappola ma, pur cadendoci dentro, è riuscito ad aprire la porticina e scappare. All’ennesimo tentativo fortunatamente è rimasto in padella e abbiamo potuto liberarlo nella campagna, lontano dal nostro camion, per la paura che ritrovasse la strada.
Grandi lavori di pulizia e rimessaggio al Nimbus.

Windhoek
Una capatina in moto per una breve visita alla capitale cresciuta durante l’occupazione coloniale tedesca e scelta come quartier generale delle Schutztruppe (esercito della Germania imperiale nelle colonie), cui era stato affidato il compito di mantenere il controllo del territorio e di porre fine alle ostilità tra herero e nama. Le guglie della cattedrale neobarocca Christuskirche e i palazzi in stile tedesco, contrastano con il resto del paesaggio urbano, dove predominano gli alti edifici moderni. La chiesa è chiusa, ma l’interessantissimo Indipendence Museum è aperto.

Ritorno in Svizzera
Partenza da Windhoek il 16 maggio alle 17h45 e arrivo il giorno seguente a Milano Malpensa alle 08h45.

Il nostro rientro in Africa è previsto per il 21 di ottobre 2017.