Sudafrica 2016 – 3a parte

14) Dal 16 ottobre al 23 novembre 2016. Km 3310
Johannesburg – Pretoria – Sun City – Pilanesberg Game Reserve – Johannesburg – Sudwala Caves – Blyde River Canyon – Phalaborwa – Kruger National Park – Frontiera Mananga Sudafrica/Swaziland – Hlane Royal National Park – Mlilwane Wildlife Sanctuary – Frontiera Sicunusa Swaziland/Sudafrica – Pongola Nature Reserve – Sodwana Bay National Park – False Bay National Park – Imfolozi Park – St. Lucia – iSimanagaliso Wetland Park (Cape Vidal) – Pongola Nature Reserve – Frontiera Goba Sudafrica/Swaziland – Frontiera Naamacha Swaziland/Mozambico

Dopo aver passato 5 mesi in Svizzera è arrivato il momento di riprendere l’aereo per Johannesburg e continuare la nostra esperienza nell’Africa meridionale.
Il programma di massima per la seconda stagione è:
Sudafrica, Mozambico, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Botswana e Namibia.

La nostra seconda avventura inizia nuovamente in Sudafrica. Le prime due settimane le consacriamo per eseguire alcuni lavori sul nostro Nimbus: tettuccio in alluminio sopra la cabina di guida per caricare un secondo pneumatico di riserva, armadietto ripostiglio nel vano garage, montaggio di una seconda serratura di sicurezza nella cabina di guida, girare gli pneumatici e, molto importante per Gloria, una tenda zanzariera per la porta d’entrata.
Tutto questo senza trascurare di passare dei bei momenti con i nostri conoscenti da cui sono nati stretti legami di amicizia.
Con Cecilia e Tommaso passiamo delle belle serate in famiglia e non manchiamo l’occasione di partecipare alla festa Siciliana, organizzata al club italiano di Johannesburg: tanta allegria e buona tavola!
Il mercato all’ingrosso di Johannesburg! Una nuova esperienza da non perdere: partenza all’alba, 20 minuti con un furgoncino VW bus di quelli d’una volta con Cecilia alla guida e acquisti in grande stile al mercato. Incredibile l’ottima organizzazione e l’imponente varietà di merce sulle bancarelle a prezzo veramente conveniente! Siamo tornati con tante buone cose!!!
Tommaso ci accompagna in un’interessante visita ad una fabbrica d’imballaggi di plastica, di cui la famiglia ne è consociata.
Nelle prime due settimane riusciamo anche a rendere visita ai nostri amici Ronelle e Wayne a Pretoria. Con il loro nuovo camper IVECO 4×4 hanno iniziato un nuovo capitolo di vita di giramondo. Non abbiamo perso l’occasione di visitare alcuni edifici di questa grande città che meriterebbe maggior attenzione.
Nel nostro minitour abbiamo colto l’occasione per visitare anche la blasonata Sun City: un mix tra Las Vegas e Disneyland. Sicuramente varrebbe la pena passarci un paio di giorni ma noi dobbiamo comprimere il tutto per visitare il Pilanesberg National Park. Questo parco è situato in quella che era una volta una vastissima caldaia vulcanica, la stupenda conformazione collinosa del territorio ci lascia un’ottima impressione, e un branco di una quarantina di elefanti, chi ha regalato emozioni indimenticabili.
A proposito di elefanti: l’elefante è uno dei più grandi mammiferi del nostro pianeta, in media, un adulto pesa ca. 7 tonnellate ed è alto ca. quattro metri, mangia 170 kg di vegetazione e beve una settantina di litri d’acqua al giorno. Anche gli elefanti però devono essere educati! Un aneddoto curioso che ci è stato raccontato da Robbin: la famiglia ha una fattoria e commercia in legname, lei si occupa tra l’altro di riabilitazione di cavalli. Ci sipiegò che un giorno il governo decise di reintrodurre gli elefanti nel Pilanesberg N.P. e così presero una dozzina di giovani maschi e li trasferirono. Raggiunta l’età dell’accoppiamento e non avendo a disposizione delle femmine, questi pachidermi cercarono di accoppiarsi con i rinoceronti. Questi ultimi, evidentemente non accettavano le “avance” e nella lotta che ne scaturiva, alcuni morirono. A questo punto ciascuno di noi penserebbe… perché non introdurre anche le femmine! Ma probabilmente volevano attendere e avere la certezza che l’area fosse idonea prima di dare il via alla procreazione. I Rangers decisero di portare un maschio “anziano”; ebbene, nel giro di 24 ore li ha messi tutti in riga e tutti gli elefanti si comportarono correttamente.

Dopo le prime due settimane ecco che arrivano i nostri amici dal Ticino: Armida e Pierino. Li accompagniamo a ritirare il loro camper a noleggio e per tre settimane condividiamo il viaggio.
Con loro ripercorriamo il tragitto delle ultime settimane della nostra prima stagione in Sudafrica per cui ci limitiamo a pochi accenni per non ripeterci.
La prima meta è Sudwana Cave, con le loro stalattiti e stalagmiti si dice che siano tra le grotte più antiche al mondo; infatti, sembra che si sono formate ca. 240 mio. d’anni fa.
Pilgrim’s Rest, questo villaggio di cercatori d’oro era stato abbandonato nel 1972, quando i depositi auriferi si estinsero. L’insediamento fu acquistato di seguito dal governo nazionale e dopo aver riattato gli edifici e restaurato i veicoli, lo dichiarò monumento nazionale. Oggi è una grande attrazione turistica che dà lavoro a molti indigeni.
Ripercorriamo il Blyde River Canyon, questa volta con poca fortuna poiché avvolto in gran parte da nubi e nebbia.
Prima di entrare di nuovo nel Kruger N.P. non manchiamo di far visita, a Phalaborwa, ai nostri amici Mary e Billy.
Il Parco più grande al mondo questa volta lo troviamo estremamente arido, purtroppo i cambiamenti climatici hanno creato una siccità senza precedenti. La vegetazione desolante dà l’impressione di non potersi più riprendere, ma per fortuna è solo l’impressione di noi europei: le risorse delle piante d’Africa sono immense.
Oltre agli innumerevoli animali già adocchiati nei game-drive precedenti, abbiamo visto parecchi leoni che, con i loro impressionanti ruggiti, mantengono alta la loro fama di re della foresta!
Ripercorriamo lo Swaziland da nord a sud fermandoci prima nell’Hlane Royal N.P. dove tutta notte siamo stati cullati dal ruggito di un leone e dalla pioggia scrosciante. Essendoci stata meno siccità che nel Kruger, il parco era più verde e quindi molti arbusti ostruivano la visuale. Tappa d’obbligo anche nel Mlilwane Wildlive Sanctuary dove apprezziamo la possibilità di aggirarsi a piedi nel suo interno.
Puntiamo la nostra rotta su Sodwana Bay ma per arrivarci decidiamo di prendere una scorciatoia su strada sterrata che ci accorcia il tragitto di un centinaio di chilometri. Le forti piogge degli ultimi giorni però hanno reso dei tratti al limite della praticabilità ma, grazie all’abilità di guida di Pierino, anche il camper riesce a superare il pantano.
Ultima meta del nostro viaggio, con gli amici Armida e Pierino, St. Lucia: questo nome fu dato da Bartolomeo Diaz poiché vi giunse il giorno di Santa Lucia. Questa cittadina si contraddistingue per l’abbondante presenza di scimmiette Velvet e, a volte, si vedono gli ippopotami sulla strada. È un luogo turistico, ricco di ristorantini e negozi di souvenir e si trova a ridosso del bell’estuario dell’omonimo lago.
St. Lucia è anche alle porte del parco iSimangaliso che offre una vegetazione stupenda e nel percorrere le sue strade laterali incappiamo in qualche problema di alberi che invadono la strada e precludono il passaggio al nostro Nimbus. Per raggiungere Cape Vidal ci improvvisiamo tagliaboschi!
A St. Lucia, a malincuore, salutiamo i nostri amici che ripartono alla volta di Johannesburg mentre noi ci rechiamo in un garage a Mtubatuba dove il nostro amico Godfrey ci ha organizzato il cambio gomme. Con i vecchi pneumatici abbiamo percorso km 33’345 ma con i prossimi ci proponiamo di farne 40’000.

Dopo esserci fermati qualche giorno nella Pongola Nature Reserve, è ora di riattraversare lo Swaziland ed entrare in Mozambico!

Dal 24 maggio a metà ottobre 2016
Svizzera

 

13) Dal 10 al 25 maggio 2016. Km 745
Malelane Gate (Kruger N.P.) – Low’s Creek – Dullstroom – Pretoria – Johannesburg

Lasciato il Kruger National Park, raccogliamo con molto piacere l’invito di Giovanna di renderle visita nella sua proprietà. Questa tenace signora, sempre con il sorriso sulle labbra e dotata di un grande “savoir faire”, ha creato e dirige una grossa ditta di famiglia che produce noci di macadamia, papaie, manghi. L’azienda dà lavoro a un gran numero di persone e in tempi recenti può contare anche sulla collaborazione dei suoi figli (http://ivorymacs.co.za/)
Dopo una tappa a Dullstroom raggiungiamo Pretoria, dove il Nimbus viene sottoposto al controllo annuale. La professionalità e la gentilezza del team dell’agenzia Hatfield MAN Truck ci ha sorpreso positivamente.
Raggiungiamo Johannesburg, l’ultima tappa di questo viaggio. Qui siamo ospiti dei nostri carissimi amici Cecilia e Tommaso, due genitori di una bella e grande famiglia dove c’è sempre un gran movimento di figli con le loro famiglie che vanno e vengono.  Abbiamo avuto anche l’onore e la fortuna di essere invitati all’anniversario di Cecilia: una bellissima festa con parenti e amici, dove abbiamo apprezzato il legame e il piacere di stare assieme.
Rimangono pochi giorni e ne approfittiamo per sistemare un po’ di cose e rivedere alcune persone conosciute durante il viaggio.

12) Dal 30 aprile al 10 maggio 2016. Km 993
Frontiera Matsamo Swaziland/Sudafrica – Blyde River Canyon – Phalaborwa – Kruger National Park

La nostra ambita meta…? il blasonato parco Kruger! E così ci dirigiamo verso una delle porte d’ingresso situate sul versante sud. All’entrata vogliamo riservare il pernottamento in campeggio, poiché per evidenti motivi di sicurezza non si può rimanere nel parco dopo un certo orario se non nei campeggi previsti; niente, tutto occupato! Abbiamo dimenticato la festività del 1° maggio ed è anche il periodo dove in certe province ci sono le vacanze scolastiche. Siccome la festività quest’anno cade di domenica, per non perdere la giornata di libero hanno pensato bene di dichiarare festivo anche il lunedì. Perciò, visto il tutto esaurito, di sera si deve uscire. Percorriamo il parco senza gustarcelo appieno, visto che non possiamo rimanerci, ma comunque la vista di elefanti, zebre e giraffe ci consola. Optiamo allora per la visita del Blyde River Canyon: lungo ca. 50 km, è il terzo più grande al mondo, preceduto dal Gran Canyon negli Stati Uniti e dal Fish River Canyon in Namibia. È una delle meraviglie del continente africano e offre delle viste mozzafiato e imperdibili.
In Mozambico avevamo conosciuto Billy che abita a Palaborwa e si è raccomandato di avvisarlo quando eravamo in zona, così abbiamo fatto! E con lui abbiamo anche conosciuto sua moglie Mary con i quali abbbiamo trascorso dei bei momenti assieme.
Passato il lungo week-end ritorniamo all’attacco: di nuovo tutto occupato in quanto è il mese dei pensionati! A fatica riusciamo a riservare il campeggio qua e là, anche se solo per quattro notti.
Il Kruger è la più vasta riserva naturale del Sudafrica, fondato nel 1926, con una lunghezza di ca. 350 km e oltre 60 di larghezza, ospita una grandissima quantità e varietà di specie animali e di vegetazione.
In questo periodo non vi sono casi di malaria, visto il tempo eccezionalmente secco, per cui abbiamo evitato – anche su consiglio di un medico – la profilassi.
Abbiamo visto quasi tutti i “big five”, così denominati nei tempi passati non per la loro grandezza ma per la difficoltà d’essere cacciati, per la loro potenza e il loro coraggio. Sono: l’elefante, il rinoceronte, il bisonte, il leone e (non visto) il leopardo; ma in compenso abbiamo visto i bellissimi impala, giraffe, facoceri, ippopotami e una grande quantità e varietà di antilopi. Grazie alla vastità del parco, il paesaggio è molto variato e percorrere le strade alla ricerca degli animali non è per nulla ripetitivo, anche dopo diversi giorni di “Game Drive”.