Zambia 2017

Dal 29 marzo al 26 aprile 2017. Km 3’000
Frontiera Mchinji Malawi/Zambia – Kapala (Chiparamba School) – South Luangwa National Park – Lundazi – Chama – Mutumbo – Kapishya Hot Springs – Shiwa Ng’andu – Mutinondo Wilderness – Kundalila Falls – Ndola (Sathya Say School) – Kitwe – Chingola – Chimfunshi Wildlife Orphanage – Ndola (
Nsombe Game Park) – Lusaka – Chiawa Game Reserve – Livingstone (Victorian Falls) – Frontiera Kazungula Zambia/Botswana

Entriamo in Zambia dal tranquillo valico di frontiera di Mchinji, non prima, però, di aver pagato diverse tasse (visti, assicurazione veicoli, tassa sul CO2 e tasse stradali, quest’ultime in base ai chilometri che si prevede di percorrere). In totale, i disbrighi doganali sono durati un paio d’ore.

Kapala
Subito dopo aver percorso i primi chilometri, notiamo un leggero miglioramento di quello che sono le abitazioni, e anche la prima cittadina che incontriamo, Chipate, ci permette di acquistare una cartina telefonica senza problemi. Anche se è già l’imbrunire, decidiamo di non fermarci in città e quindi proseguiamo fino a Kapala, dove imbocchiamo una strada sterrata fino a raggiungere la Chiparamba School. Passiamo una notte tranquilla e, la mattina, prima di riprendere il viaggio, e su richiesta del direttore, ci presentiamo agli allievi.

South Luangwa National Park
Prima di arrivare al South Luangwa National Park, vediamo gli elefanti! … e sì, anche se questo non è un parco recintato! Ci sistemiamo nel bellissimo Wildlife Campsite, ubicato proprio sulla riva del fiume Luangwa, e ci sistemiamo in una grande piazzola riservata ai gruppi Overlander. In questo campeggio non mancano le incursioni dei babbuini e delle scimmiette Velvet, anche i pachiderma fanno la loro apparizione.
Qui conosciamo una simpatica coppia svedese, Monique e Sjors (www.sjoque.nl), che da quattro anni sono a zonzo con il loro DAF e come d’abitudine ci scambiamo impressioni e consigli.
Il biglietto d’entrata nel parco per il Nimbus è molto costoso, e le strade poco praticabili. Optiamo quindi per un safari notturno con il loro veicolo durante il quale vediamo, tra l’altro, due volte la iena maculata e molti ippopotami fuori dall’acqua.

Lundazi – Chama – Mutumbo
Decidiamo di prendere la strada/pista percorsa da Gabi e Peter (www.pegasus-unterwegs.ch) e quindi ritorniamo a Chipate per poi proseguire verso nord. Il manto stradale è molto variato, in questi 320 chilometri si passa da un asfalto impeccabile a una pista piena di buche e fango dove il 4×4 è indispensabile!
A Chama bisogna attraversare il Kapemba River, ma il ponte non esiste. Gli abitanti ci indicano dove guadare il fiume, ma mentre ci mettiamo in posizione per attraversarlo, una macchina in panne ci ostruisce il cammino. Invece di fermarci, prendiamo la pessima decisione di girarle intorno, e il povero Nimbus scivola e sprofonda con una ruota posteriore nel fango. Sono le 16h45. Naturalmente tutti spalano e aiutano, ma i due tentativi per uscire non sono andati a buon fine. Gloria si fa accompagnare da un autista di minibus e chiede aiuto ai Cinesi. Per $ 100.- portano con un camion un Caterpillar, che in mezzora toglie il Nimbus dai guai e lo traina dall’altra parte del fiume, dove ci aspettano 40 km di strada nuovissima per poi continuare su una pista a tratti molto fangosa. Sapere che questa pista è stata già percorsa da un altro camion camperizzato ci ha rassicurato per quanto concerne eventuali ponti e passaggi bassi, anche se, a distanza di qualche mese, la situazione in certi punti è cambiata, specialmente nella stagione delle piogge.

Kapishya Hot Springs
Questo luogo è conosciuto per le sue sorgenti di acqua calda: l’acqua sgorga dal fondale sabbioso di una pozza a ben 38°C con una limpidezza incredibile e così ne approfittiamo per rimanere a mollo e rilassarci.
Il Lodge, che porta lo stesso nome, organizza anche delle escursioni in rafting e così non ci l’asciamo sfuggire l’occasione per scendere il fiume fino alla diga artificiale.

Shiwa Ng’andu House
Una magnifica tenuta di campagna creata dall’eccentrico aristocratico inglese Sir Stewart Gore-Brown, tuttora fiorente azienda agricola gestita dai suoi nipoti. Nel 1914 l’allora ufficiale dell’esercito britannico, impegnato a tracciare i confini tra la Rodesia e il Congo belga, acquistò 10’000 ettari di terreno e dopo la fine della prima guerra mondiale tornò per realizzare il suo sogno. La casa fu costruita con materiali provenienti da Ndola, città che dista ca. 300 km; i portatori impiegavano ben tre settimane per raggiungere la proprietà. Non lontano dalla tenuta nacque un villaggio di 2000 persone, la maggior parte lavorava e lavora tuttora nell’azienda agricola.

Mutinondo Wilderness
Un luogo straordinario che si estende per ca. 10’000 ettari, la magnifica area naturale è caratterizzata da numerose colline a dorso di balena: giganteschi ammassi di pietra di varie tonalità, dal nero al viola, dal verde al marrone che sembrano bestioni addormentati.

Kundalila Falls
Sono le cascate più meridionali della regione. Il Lukusashi river compie un salto di una sessantina di metri su delle rocce fortemente inclinate che si stagliano in diagonale.

Ndola: Sathya Say School
Visitiamo la scuola che ci era stata segnalata da Enzo. Questo istituto è cofinanziato da persone della nostra regione e ha ricevuto numerosi premi per l’efficienza nell’insegnamento. Gli studenti sono già in vacanza ma il direttore Gregory ci mostra le aule e gli uffici e ci racconta di come la scuola di Say Baba è nata.

Kitwe e Chingola
Kitwe, la seconda città per grandezza dello Zambia, e centro dell’industria mineraria del paese, che però non ha nulla da offrire al turista. Questa è la provincia di Copperbelt che, grazie alle miniere di rame, produce ca. il 70% del PIL. A pochi chilometri la città di Chingola che in sostanza è un’immensa miniera con un centro abitato sviluppato tutt’intorno e le strade peggiori che abbiamo visto.

Chimfunshi Wildlife Orphanage
Siamo accolti a braccia aperte da Sheila Siddle e da sua figlia Silvia. Sheila, l’ottantaquattrenne fondatrice di questa riserva, è arrivata in Africa su un camion camperizzato quando aveva 17 anni, accompagnata dai genitori e dal fratello. Nonostante la sua attuale difficoltà a camminare, non si è fatta ripetere due volte l’invito di salire sul camion.
Questa struttura, nata negli anni ’80 è ora una delle più grandi al mondo e ospita circa 120 scimpanzé tra adulti e giovani. Questi incredibili animali sono stati in gran parte confiscati ai bracconieri nella Repubblica Democratica del Congo e in altre regioni dell’Africa e non possono più essere rimessi in libertà. Diverso è il discorso per gli orfanelli di scimmiette Velvet che, una volta cresciuti, sono rilasciati.
Sheila ci mostra le foto dell’ippopotamo Billy che, fino a quando la sua grandezza gliel’ha permesso, viveva in casa e dormiva sul divano. Questa femmina d’ippopotamo era per loro come una cagnolona, viveva libera e faceva la guardia. Purtroppo è morta nel 2013; aveva 20 anni, e probabilmente è stata avvelenata.

Ndola: Nsombe Game Park e Superdoll
Durante il nostro soggiorno al Chimfunshi abbiamo conosciuto Vick e Maurizio che ci invitano a passare da loro al nostro ritorno. Accettiamo con piacere e trascorriamo insieme la Pasqua visitando il Nsombe Game Park e la ditta del gruppo Superdoll dove rigommano e aggiustano i pneumatici di grosse dimensioni. Ne approfittiamo per fare la geometria al nostro Nimbus.

Lusaka
Con una popolazione di 1,4 milioni di persone, Lusaka è la capitale e il centro commerciale della Zambia. Non ha molto da offrire ai turisti se non un’ottima scelta di buoni ristoranti e alloggi.
Prima e dopo la città siamo fermati da poliziotti che volevano arrotondare il salario. Renato si è offeso quando una delle infrazioni per cui volevano multarlo era “guida pericolosa”. Comunque ambedue le volte ci siamo rifiutati di pagare adottando la scusa che “conosciamo persone molto influenti nel paese”. Bisogna dire però che in tutti gli altri controlli di polizia che abbiamo avuto nel resto della Zambia, i poliziotti si sono sempre mostrati molto cordiali.

Chiawa Game Reserve
ll Lower Zambesi è una delle aree più interessanti del paese dal lato naturalistico. In questa zona si sviluppa una magnifica pianura alluvionale, il fiume traccia il confine con lo Zimbabwe.

Livingstone – Cascate Victoria
Le cascate Victoria, annoverate tra le sette meraviglie del mondo, furono scoperte e ribattezzate in onore della propria regina dall’inglese David Livingstone nel 1855. Prima d’allora, il loro nome era Mosi-oa-Tunya, ovvero il fumo che rimbomba. Hanno un fronte di oltre 1600 metri e un’altezza di caduta di più di 100 metri. Riversano un quantitativo di oltre un milione di litri di acqua al secondo. Il villaggio di Livingstone fa da base logistica a tutte le attività che si svolgono nella zona e noi ci sistemiamo nel Maramba River Lodge. Siccome siamo al termine della stagione delle piogge, l’acqua che vi affluisce è tantissima, e gli spruzzi sono impressionanti. Ci bagniamo come pulcini e decidiamo di rimandare la visita dalla parte dello Zimbabwe ad un’altra volta, possibilmente quando l’acqua sarà meno impetuosa.

Arrivederci Zambia
Ci rechiamo al valico di frontiera di Kazungula; anche qui è il fiume Zambezi che traccia il confine tra Zambia e Botswana, e l’unico modo per attraversarlo è quello di prendere il piccolo traghetto che fa la spola tra i due paesi. I camionisti impiegano circa una settimana per riuscire a prendere il traghetto, fortunatamente i turisti hanno la precedenza e quindi possiamo superare la lunga colonna. Nonostante questo, ci vorranno un paio d’ore per sbrigare le pratiche doganali e salire sul ferry.